MILENA

SIGNA

aloe & kombucha

31 GENNAIO 2021

Milena Prestia è la nostra SIRENA del mercato.

Siracusana di origini nata a Ortigia nel cuore pulsante di una delle più belle città di mare d’Italia. Il mare le scorre nelle vene.

Artista poliedrica ma anche sensibile alla cura del proprio corpo e della propria persona. Siamo andati a trovarla nella sua piccola casa in periferia a Signa.

Prensenti: 2 produttori affini, 5 coproduttori del mercato di piazza Tasso e 1 del gruppo GP.

Dalle 11 alle 16 il tempo è volato via.

Abbiamo parlato di Kombucha (un fermentato),  di Aloe e anche del perchè ha deciso di coltivarle e di produrre anche per altri la Kombucha.

Ma abbiamo parlato anche molto di movimenti e politica.

Quello che lega Milena alla nostra piccola ma potente comunità non è la parte agricola, ma soprattutto far parte di un percorso politico di autodeterminazione e autogestione della propria vita.

E’ il nostro anello di congiunzione con le lotte del territorio: dalle Mamme NO inceneritore al NO aeroporto .

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI

ANDREA & DANIELE la strana coppia

INCISA VALDARNO

miele & propoli

20 OTTOBRE 2020

Sabato mattina autunnale, l’ideale per andare a trovare i’ Della e Andre (ormai quando lo pronunciamo sembra un’unica parola idellaeandre), la strana coppia del mercato contadino di Piazza Tasso.

Ore 10.  Dopo un po’ di strada tortuosa arriviamo; ci viene incontro un’orda di bambini urlanti e con una spada in mano: ”NOI SIAMO GLI ELFI !!!” ci urlano con il sorriso e gli occhi persi in un mondo magico. Bellissimo!!!

Questa è una visita GP speciale perchè la facciamo congiunta  (quale parola migliore in questo periodo) ai produttori e consumatori del mercato di Pontassieve (Mercato in transizione). La GP è anche questo: condivisione e contaminazione.

Tra produttori, coproduttori e produttori affini siamo circa 20 partecipanti.

Andiamo a vedere uno dei tre apiari, quello vicino a casa. Attraversiamo il bosco di roverelle, corbezzoli, una quantità di rosa canina e tra le spine sbucano belle piante di erica fiorita. Arriviamo in una radura dove fanno bella mostra di sé 30 arnie tutte in fila e tutte colorate con segni e simboli dipinti non per mero divertimento ma come fari guida per il ritorno nella propria arnia delle api. NIENTE È A CASO.

Parliamo di api, di questo mondo sconosciuto e affascinante. Un’organizzazione sociale che lascia a bocca aperta: ogni individuo ha un ruolo importante per la comunità. UN APE SOLA NON HA SENSO. Come nel mondo contadino, come succede in una vita vissuta al ritmo e con il respiro della terra, ogni individuo è importante a seconda dell’età e delle possibilità che ha. A volte è anche crudele, quando un fuco non serve più viene ucciso, ha svolto il suo compito; ma questa è la natura: madre e matrigna.

Dopo l’apiario andiamo a vedere il laboratorio di smielatura. Piastrelle, zanzariere, acciaio inox; tutto al suo posto e ben organizzato.

Una bella scaffalatura con tutti i barattoli divisi per tipologia. Il laboratorio dove si costruiscono e riparano le arnie…   Tutto è al suo posto.

Dalle parole traspare la voglia e la forza per andare avanti con tutte le difficoltà ma anche assaporare la libertà che danno queste scelte di vita.

UN MODO DIVERSO DI CONCEPIRE TEMPO, LAVORO E RAPPORTI TRA LE PERSONE; FAMIGLIE ALLARGATE, SORRISI E CONDIVISIONI.

Una nota speciale ad Agnese che ci ha accolto con il suo bel sorriso e preparato delle cose deliziose per il pranzo. Come non poter fare un elogio all’oca sulla brace cotta lentamente sotto una pioggerella che ci fa stare tutti vicini vicini ed è così bello vedere tante mani prendere delicatamente quei bocconcini succulenti in una e vera condivisione di saperi e sapori.

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI !

ALMA CALENDE

SAN VINCENZO A TORRI

tinture madri, unguenti, tisane, liquori e molto altro…

01 AGOSTO 2020

Il primo giorno di agosto in un bello e variegato gruppo di persone siamo andati a visitare i campi di Niccolò e Stefania, per gli amici Stea.

Addentrandosi nelle campagne di San Vincenzo a Torri si arriva al loro terreno. Parcheggiate le macchine si apre un campo più o meno pianeggiante costeggiato dalla stradina che accompagna alla casetta in legno che proprio quest’anno sono riusciti a costruire.

Lungo la strada ci mostrano tutte le piante aromatiche e gli alberi da frutto che negli anni hanno piantato, ci raccontano della poca biodiversità di piante erbacee che trovarono al loro arrivo e del grande lavoro che stanno facendo per farla tornare attraverso semine di trifogli, di miscele di piante e anche cercando di lasciare gli alberi che nascono spontaneamente in modo che si ricrei un equilibrio di ombra, umidità, humus e tutto quello che serve per farlo tornare a essere un terreno fertile e vivo.

Ci mostrano il pezzo di campo che stanno preparando per seminare per la prima volta un po’ di grano, iniziando un nuovo progetto di collaborazione con Luca e Maddalena.

Proseguiamo la passeggiata addentrandoci nel bosco in un sentiero che porta a una bellissima radura dove ci hanno allestito, con amache e sedie, un cerchio protetto dal caldo di agosto e una buona merenda.

In questa radura c’è una seconda casetta in legno più piccola che funge da laboratorio erboristico, anche se, come ci racconta Stea, lei ha due mondi: uno qui e uno in Val Susa, infatti alcune raccolte, preparati e trasformazioni li fa su in Piemonte e altre invece qui a Alma.

Ci mostrano il torrente che scorre in fondo al terreno, la yurta che si erano costruiti e che meriterebbe un mutuo aiuto per essere risistemata e infine torniamo alla nostra radura dove iniziano a raccontaci il percorso che li ha portati a fare determinate scelte e determinati studi.

Stefania ci spiega la basi della filosofia che ha scelto di seguire dopo gli studi di naturopatia: la Spagyria. Ci fa perdere per più di un’ora in un modo per tanti di noi sconosciuto, ma bellissimo; facendoci venire una gran curiosità di approfondirlo meglio con lei in futuro, magari in momenti dedicati.

Niccolò ci mostra i parallelismi e le similitudini integrando con le sue conoscenze astrologiche.

Così ci spiegano i principi che stanno alla base dei loro preparati, delle consulenze di Stefania e soprattutto della vita.

È calato il sole e a questo punto abbiamo cenato tutti insieme alla luce della luna, con venere.

     NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI

MONDEGGI Fattoria Senza Padroni

Antella

11 GIUGNO 2020

I racconti sono di solito cosa breve ma per Mondeggi non è facile essere sintetici.

Presenti alla visita della GP produttori affini, co-produttori, molti membri della nostra comunità…insomma partecipazione e gioia-rivoluzione.

Ma cosa è Mondeggi????

E’ una comunità diffusa di cittadine e cittadini che si oppone alla svendita della tenuta di Mondeggi, un bene pubblico situato nel comune di Bagno a Ripoli. Si riconosce nel concetto di “terra bene comune“, per l’autodeterminazione alimentare attraverso l’agroecologia e la libera condivisione dei saperi. Lavora per la diffusione di un’agricoltura contadina, locale, naturale e di sussistenza attraverso una gestione sostenibile dei terreni e dei beni agricoli di proprietà pubblica. Si adopea per creare una comunità che possa trovare una linea comune con cui affrontare le varie tematiche legate alla terra ed ad un uso responsabile di questa.

Mondeggi è molto di più di quello che può apparire dalla partecipazione al mercato. Si produce di tutto: pane, birra, zafferano, vino, prodotti erboristici, miele, grano ed altro ancora…

Soprattutto la competenza e la conoscenza di chi coltiva e realizza le produzioni ci hanno colpito. Dalla terra ai vari laboratori di trasformazione tutto organizzato, pensato, studiato ma con un valore aggiunto: la riappropriazione di spazi e terre lasciate in abbandono.

La visita è stata lunga:

abbiamo visitato i terreni destinati all’orto per l’autoconsumo o per i vari laboratori, interessante è la sperimentazione sulla carciofaia dove viene interrato il mater-bi che viene usato durante le varie iniziative organizzate ed ospitate.

 

Il frutteto; la vigna e le ulivete (di cui una parte viene data in gestione a chiunque abbia voglia di partecipare attivamente alla custodia del territorio); la cantina dove viene fatto il vino.

 

Ben organizzate le stanze dell’olio, con temperature controllate per la conservazione e la stanza delle erboriste.

 

Il birrificio, le arnie per il miele, gli animali allevati per l’autoconsumo.

Interessante il “progetto Pane” che, visto l’incremento delle vendite  grazie ai mercati della nostra comunità, ha nuovi sviluppi: la ristrutturazione di un nuovo spazio adibito a forno e la costruzione di un nuovo forno a legna.

È una realtà in continua evoluzione e anche in continua trasformazione.

Un’esperienza di vita e di lotta.

Non dimentichiamoci che comunque è una fattoria occupata: oltre al duro e tanto lavoro agricolo c’è anche quella politica di difesa ma soprattutto di progettualità e sperimentazione di nuovi modelli di vita e lavoro.

L’agricoltura contadina viene intesa come una rivisitazione in senso agroecologico del modello agricolo tradizionale delle nostre campagne, nel rispetto dei cicli naturali e della dignità degli animali e delle persone.

Un’agricoltura che si avvale di una meccanizzazione ridotta al minimo, che massimizza la multifunzionalità e l’importanza della biodiversità negli agroecosistemi.

DIFENDIAMO E SOSTENIAMO MONDEGGI BENE COMUNE

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI !

Lettera al Comune di Firenze per la riapertura del Mercato Contadino di p.zza Tasso

Care amiche, amici, coproduttori e coproduttrici,

Come probabilmente sapete sono già 3 settimane che non ci viene concesso il
permesso di portare i nostri prodotti in piazza, nonostante i nuovi piani
di sicurezza che abbiamo inviato al Comune 10 giorni fa e il nostro impegno
a sostenere la salute di tutte e tutti.

Vi chiediamo col cuore di aiutare noi e il quartiere di San Frediano,
sottoscrivendo la lettera in allegato, condividendola e inoltrandola ai
tre indirizzi qui di seguito:

sindaco@comune.fi.it
assessore.gianassi@comune.fi.it
quartiere1@comune.fi.it

Con l’Oggetto: Per la riapertura del mercato contadino dell’Ass. Altrarno.

Grazie infinite da parte di tutta la Comunità Contadina di piazza Tasso,
speriamo di rincontrarci presto in piazza e viva la libertà!!

LETTERA AL COMUNE DI FIRENZE PER LA RIAPERTURA DEL MERCATO CONTADINO DI PIAZZA TASSO:

Al Sindaco Dario Nardella,
All’Assessore Federico Gianassi,
Al Presidente del Consiglio di Quartiere 1 Maurizio Sguanci

Egregi,

vi scrive la Comunità Contadina che da due anni organizza e realizza il piccolo mercato contadino che ogni venerdì pomeriggio fa incontrare contadini e abitanti del quartiere in Piazza Tasso.

Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire ai produttori delle campagne limitrofe, che praticano un’agricoltura contadina agroecologica, uno sbocco per la realizzazione della loro economia, e in contemporanea dare agli abitanti del quartiere la possibilità di accedere ad un cibo sano e prodotto localmente.

Leggi tutto “Lettera al Comune di Firenze per la riapertura del Mercato Contadino di p.zza Tasso”

Comunicato di Genuino Clandestino: Chiudere fabbriche e magazzini, Riaprire i mercati contadini

In queste settimane di emergenza tra le varie (e contraddittorie) misure
adottate per contenere la diffusione di Covid 19 abbiamo visto chiudere
senza troppi preamboli e nel nome della sicurezza sanitaria gran parte dei
mercati contadini di tutto il paese.

Sebbene siamo consapevoli che limitare al minimo spostamenti e
assembramenti sia in questo momento necessario non solo per il governo ma
soprattutto per la salute di tutte e tutti, troviamo incomprensibile la
decisione di bloccare l’unica possibilità per la popolazione di accesso ad
un cibo locale, sano e genuino.

La definizione di sicurezza alimentare riconosciuta a livello
internazionale è quella elaborata durante il World Food Summit del 1996
secondo la quale : “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso
fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti
che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una
vita attiva e sana”.

Fermo restando che escluso lo stato di emergenza attuale il concetto di
sicurezza alimentare venga continuamente violato attraverso la vendita e la
somministrazione di alimenti sempre più poveri di nutrimenti e contenenti
“residui” di sostanze chimiche nocive, si può oggi evidenziare con
chiarezza come :

· I supermercati siano luoghi ad alto rischio di sovraffollamento e
possibile contagio.

· Chi lavora all’interno di essi non sia in nessun modo tutelato se
non con scarse misure di prevenzione in cambio di stipendi da fame.

· La Grande distribuzione Organizzata si basa sulla
delocalizzazione della produzione e fa uso di forza lavoro su ruote, nave
ed areo per commerciare e spostare il “Cibo Merce” esponendoci ad alti
rischi in materia di sicurezza alimentare

A fronte di queste considerazioni, che sosteniamo con forza anche al di là
della presente situazione emergenziale, pensiamo che tutte le esperienze e
pratiche concrete quali mercati contadini, locali ed autonomi, gruppi
d’acquisto solidale, vendita diretta da parte di piccoli/e produttori e
produttrici siano l’unica risposta sensata all’approvvigionamento del cibo.

L’autonomia e l’autodeterminazione alimentare di un territorio sono
elementi fondanti del suo bagaglio di anticorpi per rispondere alle crisi
ed alle emergenze, per avere comunità resilienti in grado di far fronte a
situazioni di difficoltà. Dipendere interamente dalla grande distribuzione
per l’approvvigionamento di cibo rende i luoghi in cui viviamo fragili e
vulnerabili, e ci espone a tutti i rischi e gli imprevisti a cui è esposto
il mercato stesso in situazioni emergenziali.

Chiediamo quindi che in tutto il paese , rispettando le normative sanitarie
predisposte dal Ministero della Salute, siano IMMEDIATAMENTE riattivati i
permessi per i mercati e per la vendita diretta dei prodotti contadini.
Inoltre chiediamo che vengano rispettati i diritti delle lavoratrici e
lavoratori del settore alimentare che per pochi spiccioli sono obbligati a
dover lavorare senza nessun tipo di garanzia e sicurezza.

Crediamo anche che la condizione attuale (per quanto riguarda la produzione
agroalimentare) sia causa ed effetto di un processo ormai consolidato che
ha sottratto ai territori, in particolare quelli urbani, ogni capacità di
rispondere in maniera autonoma ai propri bisogni primari. Creando così uno
stato di dipendenza totale all’interno del quale anche il cibo , risorsa
essenziale alla vita, diventa merce di consumo e non diritto inalienabile.

 

Genuino Clandestino

Cristian e Katrin, az. agricola Pecora Nera

Poggio a Caiano

formaggi e olio

DICEMBRE 2019

Ultima visita del gruppo GP 2019

Siamo andati a trovare Cristian e Katrin, i nostri pastori e produttori di formaggi e olio nel comune di Poggio a Caiano. Siamo un bel gruppo: allevatori, olivicoltori, qualcuno è venuto anche a costo di saltare con le stampelle nel fango. Ad accoglierci lo splendido sorriso di Katrin e la sua determinazione da brava tedesca dell’est.

Con lei un turbinio di cuccioli di Pastore della Sila, che allevano e che costituiscono una risorsa per loro. Forte è stato anche il loro impegno perché questa razza fosse riconosciuta per la sua capacità di fare la guardia alle pecore contro i lupi, un problema divenuto serio negli ultimi anni anche nella zona del Montalbano.

Ci fermiamo sotto la nuova stalla, costruita grazie al mutuo-aiuto: bella grande, gli animali hanno un luogo pulito e riparato, tanta morbida paglia e fieno per mangiare.

Parliamo delle difficoltà degli ultimi anni dovute alle scarse piogge che portano come conseguenza la mancanza di erba per gli animali. Problema temporaneamente risolto, ancora una volta grazie al mutuo-aiuto, con la messa a disposizione di campi e fieno grazie allo scambio-lavoro. Affrontiamo anche il problema dell’accesso alla terra: i terreni che coltivano e dove si trovano gli animali sono in affitto.

Ci muoviamo per andare a trovare Cristian, che si trova con le pecore al pascolo. Scendiamo nel fondovalle dove viene coltivato una parte del fieno e incontriamo Cristian con la sua folta e nera barba: parla con le pecore e loro con lui, i cani lo aiutano

 

 

sono fischi… un alfabeto segreto che rimanda a tempi lontani di transumanze e fatiche. Ma il suo sorriso rompe l’aria e ci parla del suo vivere con e dalle pecore.

 

Ri-trovarsi nella piccola comunità dei contadini di Genuino Clandestino, la condivisione di gioie e dolori hanno rafforzato la voglia di andare avanti anche se costretti a spostarsi in un’altra zona meno siccitosa.

Katrin e Cristian partecipano attivamente alla vita della nostra comunità, sempre presenti ai mercati di Piazza Tasso e Isolotto quando ci sono i formaggi; mitica la sua pecora per le cene in piazza.

Come concludere: CON UN PRANZO CONDIVISO TRA RISATE E UN BUON BICCHIERE DI VINO

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI!

Arrivano gli agrumi di Massimo!!!

Venerdì 20 dicembre (15:00-20:00)
Piazza Tasso 
Per aiutarci come rete di produttrici e produttori abbiamo deciso di proporre,al Mercato Contadino di Piazza Tasso, le arance, clementine e limoni di un caro amico nonché produttore calabrese di Genuino Clandestino.
 
Condividiamo una parte della sua lettera che ha scritto al movimento per raccontarci cosa sta succedendo nelle sue terre e per coinvolgere coproduttori e coproduttrici:
 
Vivo nella Piana di Sibari, terra di ndrangheta e di latifondi, svuotata da tsunami migratori e assetata di fondi pubblici. Una terra fertile, dove il profumo di zagara si mescola con l’agricoltura estensiva, produttivistica, essenzialmente monocultivar. Un territorio che, se analizzato attraverso la sua struttura fondiaria, si suddivide principalmente in due modelli: il primo, è rappresentato dagli ex latifondisti, oggi pluripremiati imprenditori/commercianti, innovatori. L’altro, il misero, è composto invece da piccolissimi appezzamenti di terreno (tra cui il mio) dovuti alla riforma agraria del 1950 (Progetto Opera Sila). Una Pianura intera fortemente frammentaria suddivisa in piccoli lotti e tutti a coltivazione di clementine. É l’affermarsi del modello dei “latifondi dei contadini” frutto della modernizzazione e della interdipendenza del piano criminale americano, e della Dc di allora. Un modello che sfrutta braccianti migranti e non, in cambio di elemosine. Un modello che ha piantato il seme della proprietà privata nelle coscienze dei contadini in cambio di un fittizio riscatto sociale ed economico. Parlare oggi di Sud e di agricoltura meridionale significa confrontarsi con questo modello.

Leggi tutto “Arrivano gli agrumi di Massimo!!!”

Lancio della Campagna: STOP PESTICIDI

Se ci guardiamo attorno oggi e ci soffermiamo ad ascoltare ed osservare il mondo che ci circonda, non è difficile rendersi conto del grave stato di disarmonia e fragilità in cui versano gli ecosistemi naturali, dalla piccola alla grande scala. Ci ritroviamo a vivere in ambienti sempre più antropizzati, inquinati, depredati e destabilizzati, con effetti sempre più pervasivi sulle nostre vite e su quei funzionamento dei meccanismi naturali che fino ad ora hanno garantito la sopravvivenza e la riproduzione di tutte le specie sul nostro pianeta, compresa la nostra.

Questo scenario non è causato dalle attività umane in genere ma da un sistema politico, economico e sociale ben preciso, che nell’ultimo secolo ha portato avanti un modello basato sui profitti, sullo sfruttamento indiscriminato della natura e di ogni forma di vita.

Analizzare la stato di salute del pianeta oggi, confrontarsi con il cambiamento climatico e la crisi ecologica, significa necessariamente confrontarsi con il sistema economico dominante, capitalista e neoliberista, che si è tradotto in una profonda mercificazione di tutto l’esistente. Le risorse naturali, le comunità umane, la terra, sono state messe interamente al servizio del denaro, diventando beni di scambio. Questo approccio ci ha portati/e dove siamo ora: sull’orlo della catastrofe ecologica e climatica, che ha portato la comunità scientifica internazionale a parlare di sesta estinzione di massa in riferimento ai ritmi e alla portata dell’estinzione delle specie viventi sul pianeta (sia nel mondo vegetale che animale). Leggi tutto “Lancio della Campagna: STOP PESTICIDI”

INCONTRO 8 nov. ore 20.30 al Circolo Andrea del Sarto “Rapporti tra città e campagna: Consapevolezza, Consumo critico e Costruzione di nuove reti di Resistenza dal basso”

Questo incontro è stato proposto a seguito di questa lettera di 2 apicoltori che tutti gli anni informano e rendono partecipi i propri “clienti” sull’andamento della stagione e le modalità di produzione dell’alimento che acquistano (consumo critico e consapevole):

Buongiorno a tutti e a tutte,

come ormai di consueto vi scriviamo per informarvi e raccontarvi della stagione che abbiamo appena  passato e che pian piano stiamo concludendo. Prima di immergerci nella breve cronostoria della stagione volevamo condividere con voi una riflessione.

Se due anni fa si sosteneva che, per gli apicoltori, fosse la stagione più disastrosa degli ultimi trentacinque anni, possiamo affermare che quella che abbiamo appena passato è sicuramente la più preoccupante che si sia mai vista.

Preoccupante perché non solo ci sono state scarsissime produzioni, difficoltà nel riprodurre le famiglie e la ricomparsa di malattie ormai rare quali la peste europea ma anche per  l’affermazione di una nuova tendenza , quella di un rapido e inesorabile declino del nostro ecosistema.

Il lavoro dell’apicoltore ha una peculiarità che lo contraddistingue da ogni altra forma di allevamento o coltivazione del settore agricolo. La necessaria collaborazione e sinergia con l’ambiente che lo circonda.    

Ci spieghiamo meglio. Leggi tutto “INCONTRO 8 nov. ore 20.30 al Circolo Andrea del Sarto “Rapporti tra città e campagna: Consapevolezza, Consumo critico e Costruzione di nuove reti di Resistenza dal basso””

ALESSIO, AZIENDA AGRICOLA BIORTAGGI

VALDELSA, POGGIBONSI

ortaggi

5 OTTOBRE 2019

Siamo andati a vedere e conoscere l’azienda di Alessio e dei suoi genitori. Per vederla in tutti i suoi dettagli e farci raccontare tutti i segreti non sarebbe bastata una settimana, invece abbiamo dovuto accontentarci di una giornata.

Presenti: 2 produttori affini, 3 co-produttori e 3 del gruppo gp della CRC Jerome Laronze.

Alessio e i suoi genitori coltivano ortaggi, attività avviata dal nonno e poi seguita dai familiari; è sempre stata un’azienda a conduzione familiare. In questo momento vengono coltivati tre ettari di terreno: uno di proprietà, uno in affitto e uno in comodato d’uso. Il modello di agricoltura seguito è naturale, basato sulla prevenzione con l’obbiettivo di evitare o almeno ridurre la componente dei trattamenti.

Molta cura ed attenzione viene prestata nell’organizzazione del piano colturale che consiste nella conoscenza dei terreni a disposizione, nella decisione delle colture che nell’anno corrente andranno a dimora in quel loco permettendo così di poter decidere le colture successive in modo da non impoverire il terreno e non incrementare la presenza di patogeni.

Ci hanno mostrato una mappa dei terreni attraverso la quale si aiutano per la pianificazione delle rotazioni.

 

L’attività viene sostenuta da vendita diretta in azienda, gas e attraverso i mercati. Alessio ci ha guidato attraverso l’azienda mostrandoci le diverse coltivazioni, raccontandoci i vari processi, le lavorazioni del terreno e concimazioni che eseguono per le varie colture, permettendo confronti sui vari metodi di coltivazione seguiti. Abbiamo passeggiato per i terreni facendoci raccontare le storie di quei campi.

 

Abbiamo visto le serre e i vasi-semesaio dei vecchi vivai.

Oltre agli ortaggi abbiamo potuto vedere la bellissima bambueta che ormai si è espansa e rifornisce tutti gli orti di Poggibonsi, i 60 alberi da frutto micorizzati a tartufo, la nuova coltivazione di fragole e soprattutto la coltivazione di arachidi e il pollaio.

 

Abbiamo concluso la giornata con un buonissimo pranzo preparato dalla mamma di Alessio ed infine a pance piene abbiamo compilato le schede.

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI!

BERNARDO (comune di Bagnaia)

BERNARDO (Comune di Bagnaia)

pane

14 SETTEMBRE 2019

Questa volta la GP ci porta vicino a Sovicille in provincia di Siena, nella comune di Bagnaia, un’esperienza di vita collettiva nata nel 1979. A Bagnaia Bernardo fa il pane e noi siamo venuti a vedere dove e come lavora.

Presenti: 1 produttore affine, 1 trasformatore, 3 del gruppo GP.

Una volta arrivati sul posto veniamo accolti da Fabio, che ci offre un buon bicchiere di vino bianco fatto da loro, e da Lucia una delle fondatrici della comune.

Seduti sulle panchine all’ombra dei pini ci presentiamo per conoscerci e Bernardo ci racconta che fino a qualche anno fa apparteneva ad un mondo completamente diverso: era un artista e viveva a Berlino ma ad un certo punto ha sentito l’esigenza di prodursi il cibo; non avendo la terra è approdato a Bagnaia, proponendo una collaborazione. Loro producono la farina e lui panifica. Inoltre, fuori da Bagnaia, comincia a sperimentare nuove forme di fare orto rifacendosi ai principi dell’agricoltura organica rigenerativa.

Dopo la chiacchierata iniziale ci muoviamo verso il laboratorio, una bella stanza attrezzata per le numerose attività di trasformazione, dove Bernardo prepara l’impasto. Qui ci racconta che l’acqua proviene dall’acquedotto, lui la lascia decantare per 24 ore e successivamente la dinamizza prima di mescolarla alla farina, che proviene per metà dal grano coltivato a Bagnaia e l’altra metà da Floriddia, un’azienda agricola biologica. Il forno è a legna ed è situato all’esterno, ha una capienza di 30kg ed è in perfetto stato. Infine Bernardo ci porta nel bosco per farci vedere dove raccoglie la legna e nella camminata incontriamo una stalla con tre bei vitelli, un porcile con tre maiali e un recinto pieno di conigli.

Arriva l’ora del pranzo, una bella tavolata all’ombra di un pergolato di uva fragola.

 

 

Dopo il pranzo continuiamo a parlare con Fabio, Lucia e Karin della storia di Bagnaia, di quello che hanno costruito in 40 anni e di tutte le problematiche che hanno dovuto affrontare e che tuttora affliggono la comune, una su tutte la quasi totale assenza di ricambio generazionale.

Ci salutiamo contenti di aver passato una bellissima giornata e di aver conosciuto una piccola grande storia di questo fazzoletto di terra senese apparentemente lontano dal tempo.

 

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI