Stefano, Azienda Agricola Panterra

PODERE POGGIO AL VENTO, SCANDICCI

pane ma non solo…

GENNAIO 2019

Nonostante l’allerta neve siamo riusciti ad andare dal nostro panettiere Stefano. Purtroppo è saltato il mutuo aiuto al mattino che recupereremo la settimana prossima, ma siamo riusciti a fare la GP.

Presenti: 1 panificatore/produttore affine, 2 olivicoltori, 2 del gruppo GP della CRC Jerome Laronze ed una co-produtrice.

Stefano panifica in casa in una cucina piccina ed ordinata mentre il forno si trova subito fuori: un bel forno grande e ben tenuto con un piano per il pane e gli strofinacci bianchi stesi pronti per la prossima infornata. Ci racconta che riesce a fare circa 100 Kg di pane a settimana che vende un po’ al mercato contadino di Piazza Tasso ed il resto tramite GAS e consegne a domicilio. A breve vorrebbe anche sistemare un po’ il forno, soprattutto il piano per garantire una cottura migliore al suo pane.

 

Ma il giro continua poiché Stefano oltre a fare il pane gestisce anche dei terreni di cui la maggior parte a ulivi. Li sta piano piano recuperando insieme ad un’altra persona, ma questo gli permette di avere l’olio suo per fare il pane, per casa, ma anche un po’ da vendere. Una parte di terreni è a bosco, dal quale ricava la legna per accendere il forno.

 

 

In una piccola parte ha messo un pollaio con un po’ di galline Valdarnesi che gli procurano uova che tiene mentre l’eccedenza la vende. Vicino al pollaio ci sono dei conigli che alleva per autoconsumo. Aveva un piccolo orto ma per ora da solo non ce la fa. Mentre ha una piccola vigna attiva per prodursi un po’ di vino.

I suoi progetti sono quelli di seminare nello spazio rimanente il grano, perché attualmente la farina la compra da Floriddia.(https://www.ammuina.org/floriddia/index.php)  Inoltre ha altri grandi progetti: dove vive c’è uno spazio che potrebbe diventare il suo laboratorio di panificazione ed a questo ci sta lavorando; intanto in quello spazio ci vinifica. Questo spazio è comunicante con una splendida cantina, di quelle vere di un tempo, dove conserva olio, vino, farine e varie.

Conclusa la visita torniamo nella calda ed accogliente casetta di Stefano, compiliamo le schede della garanzia partecipata, ci confrontiamo sul reperimento prodotti e aspettiamo il resto del gruppo della Comunità per proseguire con l’assemblea. Ilaria, la coproduttrice invece ci saluta e ringrazia per il pomeriggio trascorso insieme.

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI

 

Pietro, Podere Il Noceto

dalla VAL BISENZIO, PRATO
funghi e castagne da raccolta spontanea, verdura, piccola vigna, trasformati…

DICEMBRE 2018

Partiamo per andare a trovare Pietro personaggio del nostro mercato contadino che ogni tanto allieta il mercato con stornelli e terzine. Passata la caotica Prato prendiamo la strada per Vernio-Vaiano, dopo poco la città è alle spalle e la montagna si apre di fronte a noi. Curviamo a sinistra e saliamo ancora. Piacevole sorpresa arrivare al podere di Pietro: immerso nei boschi lontano da tanti e da tutto, un posto incontaminato.

Presenti: 1 trasformatore, due raccoglitori, 1 produttore affine, 4 del gruppo GP.

Pietro ci porta subito a vedere il podere: l’orto, le viti, i frutti e il bosco che rappresenta una fonte di sussistenza importante, la cantina e la falegnameria perché Pietro fa anche piccoli lavori di restauro e con il legno.

Il podere il Noceto è di proprietà di cui 1000 metri coltivati e 2000 metri di bosco. Il suo padre spirituale: Fukuoka.Il Progetto di Pietro è quello dell’autosufficienza e vendere il surplus.Ci racconta con quanta passione e difficoltà tiene il podere, soprattutto il proliferare di ungulati e cinghiali portano grossi problemi . Il 90% delle sue vendite è al mercato in Piazza Tasso, la sua è una piccola produzione ma la passione e l’amore per le cose buone ha portato ad un paio di prelibatezze che troviamo solo da lui. Pietro non ha un laboratorio, ma le sue conoscenze su tecniche di trasformazione ed essiccazione sono buone; ha fatto parte di un gruppo ecologico di Sesto fiorentino che ha organizzato vari corsi su trasformazione e conservazione a cui ha partecipato. Pietro non ha bisogno di luoghi particolari per lo stoccaggio, lui raccoglie e trasforma immediatamente; la cantina è molto ordinata.

Dopo ci siamo seduti intorno al tavolo con una buona merenda e abbiamo compilato la scheda.

Nel confrontarci Pietro ci ha esposto le sue difficoltà, per esempio nel trovare prodotti per la trasformazione come lo zucchero o il cacao biologici, da commercio equo e solidale a prezzi dignitosi. Parlando e confrontandoci tutti insieme ci siamo resi conto di come il gruppo GP con le visite e soprattutto con la costruzione di comunità può essere di aiuto a risolvere problemi che uno da solo non può risolvere. Proprio in questa occasione il gruppo GP ha deciso di lavorare sulla ricerca di queste due materie prime da acquistare collettivamente e allargare l’ordine a tutti i produttori del mercato.

Questa giornata è stata importante perché ha stretto un altro legame nella comunità, ci ha fatto capire l’importanza delle visite e di avere un gruppo GP al nostro interno per risolvere problemi e darci aiuto reciproco.

Arriva il buio e la nebbia, ci salutiamo con forti abbracci e baci.

NE’ CONTROLLORI NE’ CONTROLLATI

Prima Garanzia Partecipata: Az. agricola Forra’ Pruno

AZIENDA AGRICOLA FORRA’ PRUNO LAMPORECCHIO PISTOIA
olio evo,composte,succhi,salse,sottoli,sapone…

19 NOVEMBRE 2018

Il gruppo GARANZIA PARTECIPATA della Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze ha effettuato la prima visita. Quattro ore di:
camminata, visita del frantoio,visita del laboratorio e della nuova azienda Forra del Pruno.
Presenti: 2 olivicoltori, 1 frantoiano, un trasformatore raccoglitore, 1 produttore affine, 2 del gruppo GP.
L’az. agricola Forra’ Pruno non è di proprietà ma in affitto dall’ASL da quasi 30 anni, il prossimo Novembre 2019 scade il contratto. Per continuare a lavorare e restare con le radici su quella terra è nata una nuova Az Ag Forra del Pruno di Matteo, il figlio.

Abbiamo percorso le strade poderali in mezzo ad olivi ultracentenari, il podere è ben tenuto e non presenta abbandono. A pochi metri dalla casa si trova il laboratorio per la produzione di conserve e confetture, Tiziana ci ha spiegato tutte le fasi di preparazione delle confetture di sua produzione dettagliando sulle
operazioni che garantiscono la qualità e la sicurezza dei prodotti.

 

Ci siamo incamminati a pochi metri dall’azienda, dove abbiamo potuto notare la serietà, pulizia e sostenibilità del frantoio Balduccio che usa un macchinario Mori di San Casciano. L’incontro è stato molto interessante per il gruppo soprattutto per olivicoltori e frantoiano che hanno potuto vedere, scambiare opinioni e informazioni con chi ci lavora.

L’olio evo è la passione di Andrea: raccolta manuale, frangitura entro le 12 ore dalla raccolta, filtraggio. Piccoli ma indispensabili accorgimenti per produrre un buon olio evo.

Dopo il frantoio siamo andati a visitare la nuova azienda di Matteo: Forra del Pruno.
Quando si crede nella terra e in un progetto si può affrontare un tale lavoro:
ridare la luce ad un podere dopo 70 anni di abbandono ripristinando i terrazzi, gli acquidocci e riportando alla luce il lavoro di uomini e donne che hanno modellato questa terra difficile. 200 piante da frutto, 800 olivi, 2000 metri di piante aromatiche: tutto bio e biodinamico; le piante sono state acquistate da Lonsi Vivai.

Alla fine con una buona tazza di tisana e paneolio abbiamo compilato le schede.

NÉ CONTROLLORI NÉ CONTROLLATI