E MO’ SO’ C.A.Z. !
23.09.2023
Quest’anno il raduno di Genuino Clandestino ha deciso di darsi una forma nuova, un qualcosa che vada oltre l’ormai consolidata “intergalatticità” che ci sembra oggi più che mai importante sottolineare, quella della T.A.Z. (Temporary Autonomous Zone), convertita ironicamente in C.A.Z. (Contadin Autonomous Zone).
Perchè de* contadin* dovrebbero occupare i prati del Polo Scientifico?
Perchè ci è sembrato opportuno ribadire che davvero “lo spazio” sta diventando un lusso, e le istituzioni non fanno che dimostrarcelo tutti i giorni: mentre da un lato trovare una casa o un pezzo di terra sta diventando un’impresa sempre più ardua, dall’altro si sgomberano i pochi spazi di vera socialità rimasti nella nostra ridente città vetrina.
Ma perchè proprio qui?
Perché cambiano le parole d’ordine (adesso la crisi climatica e tutto ciò che è “green” sono di tendenza) ma il succo è sempre lo stesso: più denaro nelle solite tasche. In un paese in cui nuovi OGM rientrano in sordina sulla scena, mal celati dal decreto siccità, qui nella Piana fiorentina si pensa all’ampliamento dell’aeroporto, continuando a distruggere quel poco di verde che è rimasto ed ignorando proposte alternative di salvaguardia e riqualifica dal basso più volte presentate al pubblico.
Tutto ciò che non va nella direzione del sonante e luccicante “progresso” non solo non è contemplato, ma dev’essere distrutto. Non si può far vedere che esistono socialità e cultura disinteressate, è controproducente incentivare un’agricoltura di piccola scala che sia veramente più sana e meno impattante. Di mondo ce n’è uno e non sono ammesse alternative, per non minare la narrazione ufficiale e lasciar margine ad un immaginario altro, felice.
È per tutti questi spazi, fisici e mentali, che cercano di toglierci che siamo qua oggi; che ci siamo sentit* come contadin* di rispondere a modo nostro, prendendoci simbolicamente questo pezzo di terra.
Ci saranno come sempre dibattiti, confronti, cibo e musica; il tutto condito da una sana e genuina convivialità. Riappropriamoci di queste pratiche, che sono molto meno straordinarie e terroristiche di quello che ci siamo abituat* a credere.
Lo spazio non è un lusso, lo spazio è vita
Il nostro spazio non si compra, si condivide
Lo spazio per noi è terra, e la nostra terra è fertile
E quando penserete di averci seppellito, ricordatevi che siamo semi!