DIFENDIAMO I MERCATI CONTADINI, LOTTIAMO PER IL NOSTRO TERRITORIO

Siamo le contadine ed i contadini della Comunità di resistenza contadina J.L . Da ormai tre anni abbiamo costruito , insieme al quartiere di San Frediano un bellissimo mercato contadino ogni venerdì in Piazza Tasso .

Da ormai tre anni un gruppo sempre più numeroso di agricoltori e cittadini ha deciso di battersi per sostenere un modello di agricoltura e di vita in netto contrasto con le logiche predatorie dell’economia e della politica. Senza l’aiuto dei sindacati di categoria ne delle istituzioni abbiamo autorganizzato l’accesso al cibo contadino per la città e garantito alla popolazione locale un sistema di completa trasparenza della filiera agricola. Questo mercato inoltre è diventato molto di più di un semplice momento di scambio “merce/denaro” , ma punto di riferimento in un panorama sociale schiacciato dalla pandemia.

OGGI IL MERCATO E’ IN PERICOLO

Non abbiamo mai nascosto durante il nostro percorso collettivo che la strada verso la transizione ecologica passa anche dalla liberazione del ruolo di imprenditore agricolo e dal riconoscimento delle piccole realtà contadine che non possono essere in ogni modo assimilate alle imprese dell’agricoltura chimica, industriale.

A questo proposito nelle ultime edizioni del nostro mercato settimanale si sono susseguiti richiami e controlli da parte degli agenti della polizia municipale , nel tentativo di riscontrare irregolarità nei banchi dei produttori e delle produttrici.

Chiediamo a tutte e tutti i sostenitori, cooproduttori, amiche ed amici del mercato, le associazioni e tutti cittadini di aiutarci a difendere questo spazio liberato per il quartiere e per la città.

Vi chiediamo di presidiare insieme a noi la piazza per i prossimi venerdì e di supportare la nostra lotta per il riconoscimento delle Comunità Contadine!

Dalle ore 16.00 aggiornamento e microfono aperto a sostegno del mercato.

Lettera al Comune di Firenze per la riapertura del Mercato Contadino di p.zza Tasso

Care amiche, amici, coproduttori e coproduttrici,

Come probabilmente sapete sono già 3 settimane che non ci viene concesso il
permesso di portare i nostri prodotti in piazza, nonostante i nuovi piani
di sicurezza che abbiamo inviato al Comune 10 giorni fa e il nostro impegno
a sostenere la salute di tutte e tutti.

Vi chiediamo col cuore di aiutare noi e il quartiere di San Frediano,
sottoscrivendo la lettera in allegato, condividendola e inoltrandola ai
tre indirizzi qui di seguito:

sindaco@comune.fi.it
assessore.gianassi@comune.fi.it
quartiere1@comune.fi.it

Con l’Oggetto: Per la riapertura del mercato contadino dell’Ass. Altrarno.

Grazie infinite da parte di tutta la Comunità Contadina di piazza Tasso,
speriamo di rincontrarci presto in piazza e viva la libertà!!

LETTERA AL COMUNE DI FIRENZE PER LA RIAPERTURA DEL MERCATO CONTADINO DI PIAZZA TASSO:

Al Sindaco Dario Nardella,
All’Assessore Federico Gianassi,
Al Presidente del Consiglio di Quartiere 1 Maurizio Sguanci

Egregi,

vi scrive la Comunità Contadina che da due anni organizza e realizza il piccolo mercato contadino che ogni venerdì pomeriggio fa incontrare contadini e abitanti del quartiere in Piazza Tasso.

Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire ai produttori delle campagne limitrofe, che praticano un’agricoltura contadina agroecologica, uno sbocco per la realizzazione della loro economia, e in contemporanea dare agli abitanti del quartiere la possibilità di accedere ad un cibo sano e prodotto localmente.

Leggi tutto “Lettera al Comune di Firenze per la riapertura del Mercato Contadino di p.zza Tasso”

Comunicato di Genuino Clandestino: Chiudere fabbriche e magazzini, Riaprire i mercati contadini

In queste settimane di emergenza tra le varie (e contraddittorie) misure
adottate per contenere la diffusione di Covid 19 abbiamo visto chiudere
senza troppi preamboli e nel nome della sicurezza sanitaria gran parte dei
mercati contadini di tutto il paese.

Sebbene siamo consapevoli che limitare al minimo spostamenti e
assembramenti sia in questo momento necessario non solo per il governo ma
soprattutto per la salute di tutte e tutti, troviamo incomprensibile la
decisione di bloccare l’unica possibilità per la popolazione di accesso ad
un cibo locale, sano e genuino.

La definizione di sicurezza alimentare riconosciuta a livello
internazionale è quella elaborata durante il World Food Summit del 1996
secondo la quale : “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso
fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti
che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una
vita attiva e sana”.

Fermo restando che escluso lo stato di emergenza attuale il concetto di
sicurezza alimentare venga continuamente violato attraverso la vendita e la
somministrazione di alimenti sempre più poveri di nutrimenti e contenenti
“residui” di sostanze chimiche nocive, si può oggi evidenziare con
chiarezza come :

· I supermercati siano luoghi ad alto rischio di sovraffollamento e
possibile contagio.

· Chi lavora all’interno di essi non sia in nessun modo tutelato se
non con scarse misure di prevenzione in cambio di stipendi da fame.

· La Grande distribuzione Organizzata si basa sulla
delocalizzazione della produzione e fa uso di forza lavoro su ruote, nave
ed areo per commerciare e spostare il “Cibo Merce” esponendoci ad alti
rischi in materia di sicurezza alimentare

A fronte di queste considerazioni, che sosteniamo con forza anche al di là
della presente situazione emergenziale, pensiamo che tutte le esperienze e
pratiche concrete quali mercati contadini, locali ed autonomi, gruppi
d’acquisto solidale, vendita diretta da parte di piccoli/e produttori e
produttrici siano l’unica risposta sensata all’approvvigionamento del cibo.

L’autonomia e l’autodeterminazione alimentare di un territorio sono
elementi fondanti del suo bagaglio di anticorpi per rispondere alle crisi
ed alle emergenze, per avere comunità resilienti in grado di far fronte a
situazioni di difficoltà. Dipendere interamente dalla grande distribuzione
per l’approvvigionamento di cibo rende i luoghi in cui viviamo fragili e
vulnerabili, e ci espone a tutti i rischi e gli imprevisti a cui è esposto
il mercato stesso in situazioni emergenziali.

Chiediamo quindi che in tutto il paese , rispettando le normative sanitarie
predisposte dal Ministero della Salute, siano IMMEDIATAMENTE riattivati i
permessi per i mercati e per la vendita diretta dei prodotti contadini.
Inoltre chiediamo che vengano rispettati i diritti delle lavoratrici e
lavoratori del settore alimentare che per pochi spiccioli sono obbligati a
dover lavorare senza nessun tipo di garanzia e sicurezza.

Crediamo anche che la condizione attuale (per quanto riguarda la produzione
agroalimentare) sia causa ed effetto di un processo ormai consolidato che
ha sottratto ai territori, in particolare quelli urbani, ogni capacità di
rispondere in maniera autonoma ai propri bisogni primari. Creando così uno
stato di dipendenza totale all’interno del quale anche il cibo , risorsa
essenziale alla vita, diventa merce di consumo e non diritto inalienabile.

 

Genuino Clandestino

Arrivano gli agrumi di Massimo!!!

Venerdì 20 dicembre (15:00-20:00)
Piazza Tasso 
Per aiutarci come rete di produttrici e produttori abbiamo deciso di proporre,al Mercato Contadino di Piazza Tasso, le arance, clementine e limoni di un caro amico nonché produttore calabrese di Genuino Clandestino.
 
Condividiamo una parte della sua lettera che ha scritto al movimento per raccontarci cosa sta succedendo nelle sue terre e per coinvolgere coproduttori e coproduttrici:
 
Vivo nella Piana di Sibari, terra di ndrangheta e di latifondi, svuotata da tsunami migratori e assetata di fondi pubblici. Una terra fertile, dove il profumo di zagara si mescola con l’agricoltura estensiva, produttivistica, essenzialmente monocultivar. Un territorio che, se analizzato attraverso la sua struttura fondiaria, si suddivide principalmente in due modelli: il primo, è rappresentato dagli ex latifondisti, oggi pluripremiati imprenditori/commercianti, innovatori. L’altro, il misero, è composto invece da piccolissimi appezzamenti di terreno (tra cui il mio) dovuti alla riforma agraria del 1950 (Progetto Opera Sila). Una Pianura intera fortemente frammentaria suddivisa in piccoli lotti e tutti a coltivazione di clementine. É l’affermarsi del modello dei “latifondi dei contadini” frutto della modernizzazione e della interdipendenza del piano criminale americano, e della Dc di allora. Un modello che sfrutta braccianti migranti e non, in cambio di elemosine. Un modello che ha piantato il seme della proprietà privata nelle coscienze dei contadini in cambio di un fittizio riscatto sociale ed economico. Parlare oggi di Sud e di agricoltura meridionale significa confrontarsi con questo modello.

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Lancio della Campagna: STOP PESTICIDI

Se ci guardiamo attorno oggi e ci soffermiamo ad ascoltare ed osservare il mondo che ci circonda, non è difficile rendersi conto del grave stato di disarmonia e fragilità in cui versano gli ecosistemi naturali, dalla piccola alla grande scala. Ci ritroviamo a vivere in ambienti sempre più antropizzati, inquinati, depredati e destabilizzati, con effetti sempre più pervasivi sulle nostre vite e su quei funzionamento dei meccanismi naturali che fino ad ora hanno garantito la sopravvivenza e la riproduzione di tutte le specie sul nostro pianeta, compresa la nostra.

Questo scenario non è causato dalle attività umane in genere ma da un sistema politico, economico e sociale ben preciso, che nell’ultimo secolo ha portato avanti un modello basato sui profitti, sullo sfruttamento indiscriminato della natura e di ogni forma di vita.

Analizzare la stato di salute del pianeta oggi, confrontarsi con il cambiamento climatico e la crisi ecologica, significa necessariamente confrontarsi con il sistema economico dominante, capitalista e neoliberista, che si è tradotto in una profonda mercificazione di tutto l’esistente. Le risorse naturali, le comunità umane, la terra, sono state messe interamente al servizio del denaro, diventando beni di scambio. Questo approccio ci ha portati/e dove siamo ora: sull’orlo della catastrofe ecologica e climatica, che ha portato la comunità scientifica internazionale a parlare di sesta estinzione di massa in riferimento ai ritmi e alla portata dell’estinzione delle specie viventi sul pianeta (sia nel mondo vegetale che animale). Leggi tutto “Lancio della Campagna: STOP PESTICIDI”

INCONTRO 8 nov. ore 20.30 al Circolo Andrea del Sarto “Rapporti tra città e campagna: Consapevolezza, Consumo critico e Costruzione di nuove reti di Resistenza dal basso”

Questo incontro è stato proposto a seguito di questa lettera di 2 apicoltori che tutti gli anni informano e rendono partecipi i propri “clienti” sull’andamento della stagione e le modalità di produzione dell’alimento che acquistano (consumo critico e consapevole):

Buongiorno a tutti e a tutte,

come ormai di consueto vi scriviamo per informarvi e raccontarvi della stagione che abbiamo appena  passato e che pian piano stiamo concludendo. Prima di immergerci nella breve cronostoria della stagione volevamo condividere con voi una riflessione.

Se due anni fa si sosteneva che, per gli apicoltori, fosse la stagione più disastrosa degli ultimi trentacinque anni, possiamo affermare che quella che abbiamo appena passato è sicuramente la più preoccupante che si sia mai vista.

Preoccupante perché non solo ci sono state scarsissime produzioni, difficoltà nel riprodurre le famiglie e la ricomparsa di malattie ormai rare quali la peste europea ma anche per  l’affermazione di una nuova tendenza , quella di un rapido e inesorabile declino del nostro ecosistema.

Il lavoro dell’apicoltore ha una peculiarità che lo contraddistingue da ogni altra forma di allevamento o coltivazione del settore agricolo. La necessaria collaborazione e sinergia con l’ambiente che lo circonda.    

Ci spieghiamo meglio. Leggi tutto “INCONTRO 8 nov. ore 20.30 al Circolo Andrea del Sarto “Rapporti tra città e campagna: Consapevolezza, Consumo critico e Costruzione di nuove reti di Resistenza dal basso””

AL FIANCO DEI POPOLI DELLA SIRIA DEL NORD E DELL’EST

La storia dei territori della Siria del Nord e dell’Est è quella di una regione sull’orlo del collasso: per troppo tempo e a scapito di tutte, la violenza e gli interessi coloniali e predatori hanno imperversato, sfruttando in maniera brutale donne, uomini e terre. Per troppo tempo conflitti, pulizie e sostituzioni etniche, migrazioni, stermini e ogni genere di violenza hanno martoriato gli abitanti di questi luoghi. Siamo contadine, e sappiamo che gli interessi mortiferi che hanno provocato tutto questo sono gli stessi che hanno promosso l’esteso disboscamento, l’insediamento di nocive monocolture in enormi aree, l’odiosa espropriazione delle acque che bagnavano quei territori; gli stessi interessi di quei pochi che tutto vorrebbero mettere a valore e che da tutto vorrebbero estrarre valore.

Ma nonostante tutto questo, nella Siria del Nord e dell’Est il movimento rivoluzionario non si è mai piegato, e anzi proprio in questi luoghi devastati è stato in grado di dimostrare che si può immaginare e costruire una società nuova e più giusta, femminista, ecologista, egualitaria, libera. L’attacco della Turchia di Erdogan non è solo l’ennesimo tentativo di pulizia etnica, ma un attacco diretto contro tutto questo.

La rivoluzione del Confederalismo Democratico ha messo al centro l’ecologia. Questa guerra è un attacco diretto contro ogni tentativo di di costruzione di una società ecologica.

La rivoluzione del Confederalismo Democratico ha messo al centro la questione femminile. Questa guerra è un attacco diretto contro ogni donna in lotta contro il patriarcato.

La rivoluzione del Confederalismo Democratico ha messo al centro l’autodeterminazione dal basso di ogni aspetto della vita. Questa guerra è un attacco diretto contro chiunque lotti per l’uguaglianza e la libertà.

Ecco perché siamo in piazza oggi come Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze. Per schierarci al fianco dei popoli della Siria del Nord e dell’Est, dichiarare vicinanza alle nostre compagne e ai nostri compagni delle Forze di Difesa del Popolo e a questa meravigliosa esperienza rivoluzionaria, che illumina la strada a ognuna di noi, per esprimere la nostra totale solidarietà, la complicità nella lotta.

Perchè la loro lotta è la nostra lotta.

Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze

Mondeggi Bene Comune, Fattoria Senza Padroni

25 ottobre in Tasso: la nuova Legge Regionale sui Trasformati

A partire delle rilevanti novità contenute nella recente legge regionale “Disposizioni per la lavorazione, trasformazione, ed il confezionamento dei prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale”, abbiamo organizzato un dibattito con Tommaso Fattori, Antonio Agostini e con i contadini e contadine interessate a capire e discutere di trasformazioni alimentari.

TERZO SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA: PERCHE’ IL 27 SETTEMBRE SCENDEREMO IN PIAZZA

11 anni è il tempo stimato dagli scienziati per invertire la rotta ed affrontare la più imponente crisi che il pianeta abbia conosciuto, una crisi che si rende ogni giorno più manifesta e che prende la forma degli incendi in Amazzonia ed in Siberia, degli eventi atmosferici anomali, delle migrazioni forzate, della distruzione di interi ecosistemi ed equilibri naturali.

L’emergenza climatica non può essere derubricata ad un semplice surriscaldamento, si tratta di un fenomeno ben più ampio e complesso. Lo scenario che si apre da qui ai prossimi anni è quello di un disastro ambientale senza precedenti, che non concerne solo le variazioni di temperatura, ma anche lo stato in cui versano le risorse naturali primarie da cui dipendiamo: le nostre acque, la nostra terra, la nostra aria, sono sempre più sfruttate ed inquinate.

La contaminazione, la cementificazione, l’edilizia indiscriminata, il continuo assottigliarsi delle aree verdi, l’inarrestabile costruzione di mega industrie e grandi opere, stanno compromettendo in maniera irreversibile la vivibilità dei territori. Leggi tutto “TERZO SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA: PERCHE’ IL 27 SETTEMBRE SCENDEREMO IN PIAZZA”

Cena di fine estate in P.zza Tasso

Venerdì 20 settembre cena popolare in Piazza Tasso, dopo il mercato contadino. Il ricavato sarà devoluto in sostegno delle spese legali di Voci dalla Macchia, e per chi non sapesse di cosa stiamo parlando ecco il testo esplicativo:

Il 18 novembre 2011 Voci dalla Macchia tentò di riappropriarsi di uno spazio all’interno dell’area
ferroviaria di Pontassieve, facente parte un complesso di 9 ettari costituito da palazzine e edifici
industriali abbandonati da oltre vent’anni, già scenario nel 2006 di una precedente e fruttuosa
esperienza di occupazione durata alcuni mesi.

La risposta dei solerti carabinieri di paese giunse alle 9 del mattino seguente. In 6 “dei nostri” si
barricarono sul tetto e lì resistettero per ben 2 giorni, mentre in strada un nutrito presidio solidale giocò
ogni sua carta nel tentativo di difendere quella neonata esperienza, in un clima determinato e
conviviale, tra incursioni, pratiche di lotta, “battiture” e danze. Data l’inconcludenza dei militari locali,
il secondo giorno fu invece la Questura ad apporre il punto definitivo, mostrando i muscoli con decine
di uomini in assetto antisommossa e minacciosi blindati. Leggi tutto “Cena di fine estate in P.zza Tasso”

Vecchie Contadinità, Nuove Attitudini

Chiacchierata con Stefano boni, professore e antropologo dell’Università di Modena e Reggio Emilia

Tratto dalla rubrica Minima Ruralia della trasmissione Radio Contado di Wombat Radio.

 

Mulo: Città e campagna. Tra queste c’è sempre stato un rapporto di vicinanza-lontananza..

Stefano: Si’, c’è sempre stato un rapporto simbiotico tra città e campagna, che però si è invertito in questi ultimi 100 anni. La campagna è stata la cultura umana per buona parte della storia, e solamente negli ultimi 100 anni ci siamo abituati a considerarci come esseri umani che vivono in contesti urbani. Per dare dei numeri riguardanti il nostro Paese: dal  1300 al 1800 tra il 90 e il 65% della popolazione viveva in centri sotto i 5mila abitanti, e solamente dal 2 al 14% in centri sopra i 15mila abitanti.

M: Parlaci un po’ di questa cultura di campagna.

S: La cultura umana era una cultura di campagna, anche se la storia tende a dare un peso maggiore alla cultura cittadina. Quando noi riguardiamo il passato in termini di Che cos’è la civiltà umana, noi cancelliamo la vita di campagna e ci soffermiamo sulle città – gli intellettuali di città, le opere artistiche, le guerre dei potenti pensate nelle città – quindi è buffo perché siamo stati una specie di campagna ma ci rappresentiamo oggi  come esseri umani che hanno sempre vissuto in città. Invece la nostra è una storia di simbiosi con l’ambiente naturale.

M: E’ facile ricollegarsi al mondo classico. Si può dire che la fine del nomadismo è stato l’inizio di questo percorso alla rovescia? Leggi tutto “Vecchie Contadinità, Nuove Attitudini”

A PASSO DI RIVOLTA – sabato 27 luglio a Farfareta

Una camminata che ci porterà sul monte Lavane,
accompagnata dalla lettura, lungo il tragitto, del racconto: A PASSO DI RIVOLTA
 
Cos’è a “Passo di rivolta”?
Un breve racconto che narra l’episodio passato alla storia (quella
storia così poco conosciuta) col nome di Battaglia delle Scalelle:
Siamo alla fine del Luglio del 1358 quando i valligiani che abitano queste zone si trovano ad avere a che fare con una compagnia di mercenari di passaggio…
 
Programma della giornata, sab 27 luglio:
 
– Ritrovo ore 10.30 a Farfareta (7km da Marradi) con
introduzione sulla storia a cura degli autori
– Passeggiata (circa 2 ore) fino alla Capanna del Partigiano, sul
monte Lavane
– Pranzo al sacco (da portare con sé insieme all’acqua)
– Passeggiata di rientro
 
Durante la camminata il Teatro Contadino Libertario farà delle letture tratte dal racconto.
 
Questo racconto nasce come esperimento di scrittura a più mani all’interno della Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze
 
PER SAPERNE DI PIU’ CI VEDIAMO IL 27 LUGLIO!!!

 

*scarica QUI la locandina: 27 Luglio Scalelle