Stop Nuovi OGM: mobilitazione nazionale!

L’agricoltura contadina è sotto attacco.
Il tentativo in corso da parte dell’Italia e dell’Unione Europea di deregolamentare i nuovi OGM potrebbe presto risultare in un’ondata di organismi geneticamente modificati nei nostri campi e nei nostri piatti.

Ma possiamo ancora fermarli!

Per questo, come realtà che hanno preso parte alla tre giorni di convergenza dei movimenti per l’agroecologia, la sovranità alimentare, l’economia sociale e solidale e la giustizia climatica, ci mobilitiamo a partire dalla settimana del 20-28 aprile sui territori, per arrivare a costruire una mobilitazione nazionale.

Dal 20 al 28 aprile partecipa alla settimana di mobilitazione!

Qui tutti gli eventi: https://cambiareilcampo.noblogs.org/calendario-eventi/

Le iniziative di Firenze:

26 APRILE – ore 18. P.zza Tasso
Iniziativa sulla storia degli OGM con Riccardo Bocci di Rete Semi Rurali. A seguire MURALES NO OGM

27 APRILE – ore 10. Coop di Gavinana
Presidio contadino contro i TEA. Durante tutta la giornata, interventi, spettacoli, volantinaggi e buon cibo

IL trattoRE è nudo

A proposito delle proteste degli agricoltori

Noi contadini e contadine della rete fiorentina di Genuino Clandestino stiamo osservando fin dal suo inizio questo importante momento di lotta, agito e provocato dagli attori principali del sistema industriale della produzione del cibo. Non è stato semplice prendere una posizione in merito a gli eventi che in questo inverno caldo stanno attraversando gran parte delle città europee. Ormai da settimane gli agricoltori sono scesi instrada con i propri trattori per protestare contro le politiche stringenti che colpiscono il primo settore, quello della produzione del cibo; questi imprenditori agricoli, così definiti per legge, si ribellano alle imposizioni di un complesso di leggi e regolamenti e ad un altrettanto complesso sistema di incentivazione (la PAC su tutto) nella sua ultima versione (2023-2027), che accusano come penalizzanti nei loro confronti.

Tali misure si inseriscono nel solco della cosiddetta “transizione ecologica”, formula ormai ambigua e oltremodo abusata, per tendere verso una più “sostenibile” modalità di produzione del cibo, innescando un braccio di ferro con gli attori primari della filiera. Proteste spesso accompagnate e sostenute da cittadini che in modo più o meno strutturato e consapevole si sentono in balia di un sistema di cui non si fidano più, e che sentono anche di dovere contrastare, disertare, sovvertire.

Da una parte quindi il mondo della produzione del cibo convenzionale (gli imprenditori agricoli), quindi un modello industriale, energivoro, tossico e petrolifero, dipendente da input chimici e da spietati meccanismi finanziari capitalisti e neoliberisti (dinamiche globali di mercato regolate dai trattati sovranazionali). Dall’altra il Parlamento Europeo e le organizzazioni interne degli stati membri, che sistematicamente hanno prodotto regolamenti e incentivazioni economiche producenti esattamente l’opposto delle finalità dichiarate nei decenni scorsi. La classe politica responsabile dell’attuale sfacelo sociale ed ambientale diventa improvvisamente “green” ed impone la presunta transizione scaricando totalmente i costi su soggetti già gravati da decenni di politiche che hanno teso a salvaguardare gli interessi delle multinazionali finanziarie, della produzione delle sementi, della chimica e delle biotecnologie, nonché del settore industriale della metalmeccanica. Tutto fa pensare che l’attuale crisi del sistema darà luogo ad una transizione che vedrà imporsi la digitalizzazione e la manipolazione genetica come soluzione alle problematiche produttive ed ambientali, ovvero quell’agricoltura 4.0 detta “di precisione” e propagandata come “innovazione sostenibile”, ripetendo all’infinito l’inganno della rivoluzione verde prima e della green-economy poi.

All’interno di questo contraddittorio contesto, in cui l’argomento della produzione del cibo è diventato finalmente centrale nel dibattito pubblico, sentiamo il bisogno di prenderci uno spazio per rompere il dualismo di posizioni descritto in precedenza, restituendo significato al ruolo delle contadine e del loro lavoro. Premesso che ogni rivolta, per noi, è da accogliere con simpatia e da comprendere a fondo, non difendiamo né offendiamo nessuna delle due parti: ci sentiamo completamente fuori da questa partita, semplicemente perché il campo su cui la si vuole disputare non è il nostro campo.

Essere contadine significa infatti prendersi cura della terra, saperla comprendere come parte integrante di un sistema articolato e interdipendente; significa intendere l’agro-ecosistema come un complesso di relazioni tra viventi, e non come spazio inerte da manipolare e sfruttare adottando l’una o l’altra tecnologia. La pratica quotidiana dell’agricoltura agro-ecologica ci pone completamente su un altro piano: le considerazioni sul modello agricolo da adottare e difendere non hanno basi meramente economiche, né sono legate ad interessi particolari e corporativi. Ciò che conta, per noi, è produrre cibo sano e di qualità, da distribuire il più possibile sul territorio, senza sfruttamento dell’umano sull’umano e dell’umano sull’ambiente, garantendo quindi la conservazione degli agro-ecosistemi senza depauperarne le risorse. Ci stanno strette quindi analisi semplicistiche tra agricoltori “cattivi” e istituzioni “buone” e viceversa, così come l’appiattimento del dibattito pubblico su una dicotomia che relega la scelta tra la padella e la brace; per questo motivo abbiamo stilato alcuni punti che rappresentano alcuni capisaldi della nostra visione.

I nostri punti:

– Molte accreditate analisi e stime confermano il dato sull’importanza determinante della produzione industriale del cibo come fonte di inquinamento e ingiustizia sociale; pertanto non può esistere una vera e reale transizione ecologica senza promuovere e praticare la produzione locale e agro-ecologica del cibo.

– Praticare agricoltura agro-ecologica vuol dire produrre cibo attraverso la costruzione di agro-ecosistemi sostenibili. La sostenibilità non riguarda soltanto le pratiche agricole, ma anche i rapporti esistenti nella componente umana che le mette in atto. Nello specifico questo significa eliminare ogni tipologia di sfruttamento del lavoro.

– Avere consapevolezza che noi e il pianeta siamo la stessa cosa: avvelenando gli ecosistemi, alterando gli equilibri climatici e ambientali, bruciando le foreste, dirottando i corsi d’acqua, depauperando i suoli, distruggiamo noi stesse. Dobbiamo pertanto sostenere le pratiche che contrastano la devastazione dei territori e la loro messa a profitto.

– L’ecologia imposta dall’alto, attraverso strumenti legislativi contraddittori e rispondenti ad interessi molteplici, non è applicabile e spesso risulta controproducente. È necessario viceversa valorizzare ciò che viene dal basso, dalle pratiche quotidiane, dalle dinamiche che definiscono le comunità agro-ecologiche. Attribuire le responsabilità dell’inquinamento e della distruzione dell’ambiente ai singoli è riduttivo e talvolta fuorviante: le colpe sono da ricercare nel sistema di produzione capitalista e in chi lo promuove.

– Favorire la produzione locale su piccola scala, stimolando la presa in carico della produzione di cibo da parte delle comunità locali laddove possibile. In un’ottica più vasta, ciò si traduce nel tentativo di disegnare un diverso equilibrio tra città “consumatrice” e campagna “produttrice”, rafforzando quegli strumenti (mercati contadini, GAS, CSA, ecc.) che creano legami all’interno della filiera che riescono ad andare oltre il mero commercio.

– Incentivare l’accesso alla terra e l’avviamento di attività contadine anche a chi non possiede adeguati strumenti economici, attraverso forme di credito comunitario e mettendo a disposizione i terreni incolti pubblici e privati. Oltre a rappresentare una dignitosa e sostenibile scelta professionale e di vita, l’incremento di numero degli addetti alla produzione agricola è necessario a rendere praticabile su scala più ampia il modello agro-ecologico, e quindi a rigettare un’agricoltura basata non sull’umano ma su meccanizzazione, automazione e input esterni.

– Promuovere lo scambio e la custodia dei saperi tradizionali, la riproduzione dei semi e la condivisione comunitaria degli strumenti, nell’ottica di conservare e salvaguardare un certo grado di indipendenza rispetto alla messa a profitto del vivente e alla gestione verticistica di risorse e mezzi di produzione.

– Favorire le pratiche agricole che conservano la fertilità dei suoli e il contenimento di patogeni ed infestanti senza l’utilizzo di input chimici. Chiudere il ciclo della materia all’interno dell’agro-ecosistema per quanto possibile, così come la messa al bando della monocoltura e la corretta esecuzione delle rotazioni colturali, sono solo alcune delle pratiche che consentono di rendere veramente sostenibile la produzione del cibo.

– Combattere ogni forma di manipolazione genetica come i cosiddetti nuovi OGM (TEA); ciò per limitare i potenziali squilibri derivanti dalla loro immissione nell’ambiente, per contrastare il business della fornitura della sementi gestita da pochi colossi a livello mondiale e infine per
smontare la narrazione che vede in questo tipo di tecnologia la risposta più efficace alle alterazioni dovute ai cambiamenti climatici, senza in questo modo tirarne in ballo le cause.

– Smettere di equiparare i contadini con l’agro-industria a livello normativo, igienico in particolare. L’adozione degli accorgimenti previsti per legge è in moltissimi casi inutile e troppo costosa per attività il cui volume economico è molto limitato ed in cui la salubrità dei prodotti è garantita in tutt’altra maniera. Sostituire ad essa un sistema di autocontrollo partecipato gestito dalle comunità locali è necessario e già praticato all’interno dei circuiti di molte comunità contadine.

Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze
Febbraio 2024

24/02/24 – Scambio Semi

Sabato 24 febbraio la comunità di resistenza contadina Jerome Laronze vi invita alla giornata di scambio semi che si terrà in piazza E. Dalla Costa a Firenze.

Potrete trovare semi, marze, consigli, scambio di saperi e tanto altro (pranzo contadino, musica, dibattito, persone..)

Se hai semi, piantine o altro da portare e condividere o se sei alla ricerca di semi, marze o altri da sperimentare nell’orto o anche solo se sei curiosx ti aspettiamo!

per info: crclaronze@autistici.org

###ATTENZIONE###
In caso di mal tempo l’iniziativa verrà spostata nel Centro Popolare Autogestito in via villamagna 27/a.

Presentazione del progetto “Filiera della pasta” del nodo campano

I compagni campani saranno a Firenze per presentare il progetto di filiera
della pasta finanziato dai co-produttori.
Il progetto prevede di fare una produzione programmata di frumento duro
mirata al soddisfacimento di una richiesta futura. L’agricoltore può così
programmare dalla semina alla raccolta, quindi un uso del suolo e delle
risorse mirato, fino alla trasformazione del raccolto in pasta che sarà
consegnata ai singoli co-produttori che aderiscono al progetto.

Durante tutto il pomeriggio sarà presente un banco di prodotti campani con agrumi, formaggio, pasta, ecc e il banco dello scambio vestiti (porta quello che non usi più, prendi quello che vuoi).

Vi aspettiamo!

La Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze

RIABITIAMO LE PIAZZE! – 27/10 PIAZZA TASSO

 

Il collettivo di resistenza contadina Jerome Laronzd e l’occupazione di via del Leone vi invitano in piazza Tasso!

Oltre al solito appuntamento del mercato di genuino clandestino, la piazza verrà animata da varie iniziative: musica, assemblea aperta sulle piazze come luoghi di incontro, apericena a offerta libera e proiezione di un film.

A questo evento saranno presenti alcune persone di “Le quartier libres des Lentilleres” che hanno contribuito alla creazione del film. Con loro avremo l’occasione di fare una chiacchierata su questa occupazione che esiste da più di 10 anni nella città di Dijon (FR) e introdurranno la proiezione del film “Une île et une nuit”.

H 17.30 – ASSEMBLEA PUBBLICA

Riabitare le piazze: Gli spazi in cui potresti immaginare una vita altra, dove potresti organizzare per costruirla, sono sempre meno e sono sempre più sotto attacco.

Sgomberi e militarizzazione di ampie parti della cittàfanno parte di quell’attacco.

Vogliamo tornare a vivere le piazze, perchè tornino ad essere i nostri luoghi d’incontro, di sperimentazione e di organizzazione.

Parliamone questo venerdì 27 al mercato di p.zza tasso

 

H 19.30 – APERICENA CON PRODOTTI CONTADINI

 

H 20.00 – PRESENTAZIONE DEL QUARTIERE LIBERO DI LENTILLERES (DIJON) E PROIEZIONE DEL FILM AUTOPRODOTTO “Une île et une nuit”

Attorno al fuoco, viaggiatori e pirati si raccontano i loro ricordi, i loro sogni, le loro battaglie. Da una lingua all’altra, di racconto in racconto si sentono il rombo della tempesta e il fruscio delle foglie, le sirene minacciose e le danze sfrenate, il suono delle spade e il canto degli uccelli. Fino all’alba si delineano mille e un sentieri di quest’isola immaginaria, ma pur sempre reale.

Un film di fiction realizzato collettivamente negli ultimi due anni dagli abitanti e dagli utenti del Quartier Libre des Lentillères, un luogo autogestito che si estende sulle ultime terre agricole della città di Dijon (Digione). Oltre a condividere questa creazione questo incontro rappresenta l’opportunità di trasmettere, l’esperienza di lotta, autogestione e creazione di forme di vita collettive orientate al benessere per tutti e tutte, e rispettose del vivente.

Ulteriori informazioni riguardo al film e al progetto le trovate sul sito: https://piratesdeslentilleres.net/index-it.php

 

In caso di maltempo la proiezione si sposterà nell’occupazione di via del Leone

— APERICENA E PROIEZIONE A OFFERTA LIBERA! —

Storie di un intergalattico – Settembre 2023

Nel nel ringraziare tutt- le persone che sono state con noi durante l’Intergalattico, condividiamo con voi due racconti delle giornate passate insieme! Alla prossima!

 

 


 

Firenze, venerdì 22 settembre 2023, Piazza T. Tasso, ore 15.
Come tutti i venerdì inizia il mercato contadino della rete fiorentina di Genuino Clandestino dove decine di contadini e contadine sparsi nelle campagne fiorentine si trovano con gli abitanti del quartiere S.Frediano e scambiano i propri prodotti accompagnandoli da storie, racconti e mille altre cose in un clima di piacevole convivialità.
Uno dei pochi presidi rimasti di vita di quartiere, in una città gentrificata e ormai quasi morta in molte zone del suo centro, svenduta ad un turismo di massa che, con metodi industriali, consuma, inquina, devasta portando precarietà ed emarginazione con la sua ormai usuale asimmetrica spartizione della ricchezza prodotta.
La distribuzione del cibo contadino in quei pomeriggi fa sembrare la città meno “allevamento umano” e le persone prendono possesso, insieme ai prodotti, anche della consapevolezza della perdita dell’antico legame con la terra e di quanto ne siano state private con la violenza e con l’inganno in nome dell’efficienza , dell’igiene (salute ?) e di una promessa (realmente mantenuta?) di vita comoda.
Ma questo venerdì non è come tutti gli altri, c’è un’elettricità nell’aria che non può essere attribuita solo alle burrasche promesse dal meteo e dal vento gonfio di pioggia che ci fa assaggiare un autunno che solo il calendario ricorda.
C’è qualcos’altro.
C’è un insolito via vai di banchi provenienti da vari territori della geografia chiamata Italia.
C’è l’inizio della tre giorni intergalattica del popolo contadino di Genuino Clandestino.

Leggi tutto “Storie di un intergalattico – Settembre 2023”

GC Intergalattico – Comunicato

E MO’ SO’ C.A.Z. !

23.09.2023

Quest’anno il raduno di Genuino Clandestino ha deciso di darsi una forma nuova, un qualcosa che vada oltre l’ormai consolidata “intergalatticità” che ci sembra oggi più che mai importante sottolineare, quella della T.A.Z. (Temporary Autonomous Zone), convertita ironicamente in C.A.Z. (Contadin Autonomous Zone).

Perchè de* contadin* dovrebbero occupare i prati del Polo Scientifico?

Leggi tutto “GC Intergalattico – Comunicato”

GC Intergalattico – RAGGIUNGETECI!

Il ritrovo intergalattico di Genuino Clandestino si è spostato nei giardini del Polo Scientifico dell’Università di Firenze in sostegno alla lotta No Aeroporto.

Contro le opere inutili e dannose, accorrete numerosx alla C.ontadin A.utonomous Z.one!

Coordinate: 43.81894, 11.19125

Mappa: https://osm.org/go/xX67I3X5E

COME ARRIVARE CON I MEZZI: andate alla stazione dei treni SANTA MARIA NOVELLA, nel piazzale davanti ala stazione prendete l’autobus 17, direzione VIA BOITO / PARCO DELLE CASCINE, e scendete alla fermata PIAZZA PUCCINI(la prima). Sempre li in piazza Puccini prendete l’autobus 57 direzione CALENZANO ZONA UNIVERSITARIA e scendete alla fermata PASOLINI. Da li 10 minuti a piedi andate verso polo universitaro di Sesto ( un grande complesso di edifici “moderni” oltre la strada principale), entrando nel polo, andate nella parte alla vostra destra e ci troverete! ( all’entrata del polo in via dello Osmannoro).

Le ultima corsa 17+57 è attorno all’una.
https://www.at-bus.it/it/linee-e-orari/firenze-urbano-17 ( sito linea 17)
https://www.at-bus.it/it/linee-e-orari/firenze-urbano-57 (sito linea 57)

Gc intergalattico 22-23-24 settembre 2023

E mo’, ………. S-T CAZ !!! Tranquilli, in un inglese un po’ rimaneggiato per l’occasione vuol dire: Sensational-Temporary Contadin Autonomous Zone.

In pratica solo una Sensazionale Zona Temporaneamente Autonoma e Contadina.

Genuino Clandestino con tutte le sue reti sparse nella galassia e oltre si riunirà in fortissima connessione con tutti i comitati , con tutte le comunità , con tutti i collettivi , con tutte le persone che vedono nella T(t)erra un orizzonte di buon vivere e contrastano a tutti i livelli il “SISTEMA” energivoro, iperproduttivo, inquinatore, mortifero, che distrugge suolo, fertilità (qualsiasi, pure la nostra), e produce ingiustizia sociale, guerre, rifiuti, veleni, scarsità di prodotti primari, orizzonti chiusi e vita di merda per l’esclusivo vantaggio di pochi .

E se il vero lusso fosse davvero lo SPAZIO!!!

Tre giorni per vedersi in faccia, contaminarsi, scambiarci sorrisi, abbracci, idee e pratiche di resistenza, di vita e di lotta.

Auto-organizziamoci lo spazio di cui disporremo (alcune cosette pratiche le abbiamo già preparate) e prendiamoci il tempo per fare tutto questo.

Non prendete altri impegni in questo fine settimana e accorrete numerosi, c’è posto per tutte!!

PROGRAMMA in continuo aggiornamento…

VENERDÌ 22

Ore 15:
Mercato contadino in piazza Tasso
con produttori genuin* calndestin* provenienti da tutta la galassia
Ore 17 :
Presentazione del fumetto “Faula birdi” di Erre Push
“la graphic novel sull’assalto estrattivista alla Sardegna” a cura di ReCommon

Ore 20:
Verso l’infinito ed oltre
spostiamoci tutt* per cena e cinema sotto le stelle

SABATO 23

Ore 8:
colazione e preparazione dello spazio
Ore 10:
Tavoli pratici e tematici

  • Clima: un dibattito scomodo

Ormai otto anni fa (Milano-Rimaflow 2015) facemmo un tavolo su quello che allora pareva interessare solo il mondo contadino relativo al cambiamento climatico già chiaramente avvertibile da chi viveva all’aperto, sulla terra tutti i giorni.
Allora tirammo fuori un’idea molto chiara ed ancora valida quanto ignorata.
“L’agricoltura contadina può raffreddare, o contribuire a raffreddare, il pianeta.”
Tuttavia prima le piccole e circoscritte esperienze dopo alluvioni e terremoti nei nostri territori, poi il trauma della pandemia e a segure la guerra in Europa con la sua crisi energetica ci hanno mostrato aspetti che non conoscevamo sul rapporto governati/governanti e sulla gestione delle emergenze e su come pare ci abbiano “preso gusto” ad usarle in modo strumentale .
Adesso i devastanti scenari che i fenomeni climatici sempre più estremi e fuori dalla stagionalità per come la conosciamo ci portano a riflettere su misure di adattamento e contenimento che, se calate dall’alto, possono essere più pericolose di quello che vorrebbero, o dicono di voler, mettere a posto o correggere. Il dibattito è tutto aperto, l’obbiettivo è iniziare a formarci una nostra idea al riguardo senza contrapporre verità scientifiche ad altre verità scientifiche ma attraverso le nostre osservazioni dirette e la nostra intelligenza.

 

  • Depatriarcalizzazione
    Privilegio e giustizia trasformativa

Comunità è tutto ciò che viene a galla, tutto ciò che affiora nei momenti in cui la vita è più concentrata, intensa: le celebrazioni, gli inizi, le chiusure, le crisi; ma non basta. Davanti alla violenza comunità è tutto ciò che ne soffre, tutto ciò che si strappa o per lo meno si stressa o trema; ma non basta. Comunità sono forse le relazioni che risentono dell’impatto, quelle che si rompono; ma ci sono anche gli schieramenti, i pettegolezzi, le battute, tutto ciò che non rimane indifferente, tutto ciò che si attiva e compie tentativi, improvvisa e sbaglia. È un respiro collettivo; ma manca ancora qualcosa. Qual’è il passo in più che garantisce che la comunità rivesta quel ruolo propositivo, necessario alla trasformazione, che a volte diamo per implicito nella sua definizione? Che sia quello necessario a disinnescare la violenza, ovvero la decisione di intervenire in uno strappo, di tramare – nella migliore accezione di co-spirare “respirare assieme”- per ripararlo? (La trama alternativa, Giusi Palomba)

 

  • Guerra tra emergenza e repressione
    a cura del Cpa-Fi-Sud

 

  • Pratiche di resistenza ecologista

Ore 13:
Pranzo
Ore 14.30:
Tavoli pratici e tematici

  • “Nuovi Ogm” cosa sono e cosa possiamo fare
    con Riccardo Bocci, Daniela Conti e il collettivo Terra e Libertà

Sono passati più di 20 anni da quando venne impedita la liberalizzazione delle piante geneticamente modificate nel nostro paese rispettando il principio della sicurezza alimentare. Le multinazionali che lavorano con le modificazioni del genoma non si sono arrese e sono tornate alla carica con nuove tecniche genomiche che vanno ugualmente a modificare i geni delle piante in nome della produzione e del progresso. Ancora una volta lo scopo non è sfamare il mondo ma fare business con dei semi che toglieranno ulteriormente biodiversità, a favore di monoculture sempre più estese, che sul lungo periodo impoveriranno i contadini di tutto il mondo.
Oltre a capire meglio cosa sono, affronteremo l’immortale domanda: cosa possiamo fare insieme?

 

  • Movimenti in lotta tra città e campagna
    condivisione, scambio e intrecci di percorsi

 

  •  Pratiche di resistenza ecologista 2.0

 

Ore 18:
Plenaria di restituzione tavoli e dibattito

Ore 20.30
Cena, musica dal vivo e dj set

 

DOMENICA 24

MATTINA & PRANZO – TUTTO A SORPRESA!

 

 

**** PER TUTTA LA TRE GIORNI SARÀ NECESSARIO PORTARSI BICCHIERE, TENDE, TORCE E PRESABBENE ****

 

Per info potete scrivere a crclaronze@autistici.org.

La Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze .