DIFENDIAMO I MERCATI CONTADINI, LOTTIAMO PER IL NOSTRO TERRITORIO

Siamo le contadine ed i contadini della Comunità di resistenza contadina J.L . Da ormai tre anni abbiamo costruito , insieme al quartiere di San Frediano un bellissimo mercato contadino ogni venerdì in Piazza Tasso .

Da ormai tre anni un gruppo sempre più numeroso di agricoltori e cittadini ha deciso di battersi per sostenere un modello di agricoltura e di vita in netto contrasto con le logiche predatorie dell’economia e della politica. Senza l’aiuto dei sindacati di categoria ne delle istituzioni abbiamo autorganizzato l’accesso al cibo contadino per la città e garantito alla popolazione locale un sistema di completa trasparenza della filiera agricola. Questo mercato inoltre è diventato molto di più di un semplice momento di scambio “merce/denaro” , ma punto di riferimento in un panorama sociale schiacciato dalla pandemia.

OGGI IL MERCATO E’ IN PERICOLO

Non abbiamo mai nascosto durante il nostro percorso collettivo che la strada verso la transizione ecologica passa anche dalla liberazione del ruolo di imprenditore agricolo e dal riconoscimento delle piccole realtà contadine che non possono essere in ogni modo assimilate alle imprese dell’agricoltura chimica, industriale.

A questo proposito nelle ultime edizioni del nostro mercato settimanale si sono susseguiti richiami e controlli da parte degli agenti della polizia municipale , nel tentativo di riscontrare irregolarità nei banchi dei produttori e delle produttrici.

Chiediamo a tutte e tutti i sostenitori, cooproduttori, amiche ed amici del mercato, le associazioni e tutti cittadini di aiutarci a difendere questo spazio liberato per il quartiere e per la città.

Vi chiediamo di presidiare insieme a noi la piazza per i prossimi venerdì e di supportare la nostra lotta per il riconoscimento delle Comunità Contadine!

Dalle ore 16.00 aggiornamento e microfono aperto a sostegno del mercato.

Comunicato di Genuino Clandestino: Chiudere fabbriche e magazzini, Riaprire i mercati contadini

In queste settimane di emergenza tra le varie (e contraddittorie) misure
adottate per contenere la diffusione di Covid 19 abbiamo visto chiudere
senza troppi preamboli e nel nome della sicurezza sanitaria gran parte dei
mercati contadini di tutto il paese.

Sebbene siamo consapevoli che limitare al minimo spostamenti e
assembramenti sia in questo momento necessario non solo per il governo ma
soprattutto per la salute di tutte e tutti, troviamo incomprensibile la
decisione di bloccare l’unica possibilità per la popolazione di accesso ad
un cibo locale, sano e genuino.

La definizione di sicurezza alimentare riconosciuta a livello
internazionale è quella elaborata durante il World Food Summit del 1996
secondo la quale : “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso
fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti
che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una
vita attiva e sana”.

Fermo restando che escluso lo stato di emergenza attuale il concetto di
sicurezza alimentare venga continuamente violato attraverso la vendita e la
somministrazione di alimenti sempre più poveri di nutrimenti e contenenti
“residui” di sostanze chimiche nocive, si può oggi evidenziare con
chiarezza come :

· I supermercati siano luoghi ad alto rischio di sovraffollamento e
possibile contagio.

· Chi lavora all’interno di essi non sia in nessun modo tutelato se
non con scarse misure di prevenzione in cambio di stipendi da fame.

· La Grande distribuzione Organizzata si basa sulla
delocalizzazione della produzione e fa uso di forza lavoro su ruote, nave
ed areo per commerciare e spostare il “Cibo Merce” esponendoci ad alti
rischi in materia di sicurezza alimentare

A fronte di queste considerazioni, che sosteniamo con forza anche al di là
della presente situazione emergenziale, pensiamo che tutte le esperienze e
pratiche concrete quali mercati contadini, locali ed autonomi, gruppi
d’acquisto solidale, vendita diretta da parte di piccoli/e produttori e
produttrici siano l’unica risposta sensata all’approvvigionamento del cibo.

L’autonomia e l’autodeterminazione alimentare di un territorio sono
elementi fondanti del suo bagaglio di anticorpi per rispondere alle crisi
ed alle emergenze, per avere comunità resilienti in grado di far fronte a
situazioni di difficoltà. Dipendere interamente dalla grande distribuzione
per l’approvvigionamento di cibo rende i luoghi in cui viviamo fragili e
vulnerabili, e ci espone a tutti i rischi e gli imprevisti a cui è esposto
il mercato stesso in situazioni emergenziali.

Chiediamo quindi che in tutto il paese , rispettando le normative sanitarie
predisposte dal Ministero della Salute, siano IMMEDIATAMENTE riattivati i
permessi per i mercati e per la vendita diretta dei prodotti contadini.
Inoltre chiediamo che vengano rispettati i diritti delle lavoratrici e
lavoratori del settore alimentare che per pochi spiccioli sono obbligati a
dover lavorare senza nessun tipo di garanzia e sicurezza.

Crediamo anche che la condizione attuale (per quanto riguarda la produzione
agroalimentare) sia causa ed effetto di un processo ormai consolidato che
ha sottratto ai territori, in particolare quelli urbani, ogni capacità di
rispondere in maniera autonoma ai propri bisogni primari. Creando così uno
stato di dipendenza totale all’interno del quale anche il cibo , risorsa
essenziale alla vita, diventa merce di consumo e non diritto inalienabile.

 

Genuino Clandestino

Abbiamo avviato la Garanzia Partecipata

Il gruppo di Garanzia Partecipata (GP) della Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze in questo 2018 ha effettuato 2 visite aziendali:

La prima a novembre presso l’az ag Forra’pruno a Lamporecchio, olivicoltura.

La seconda a dicembre da Pietro al Podere Noceto, a Vernio (PO).

Prime impressioni su questo nuovo percorso:

Le visite sono andate bene e ci siamo resi conto che possono essere veramente un momento di aiuto e scambio di saperi.

Alla visita sono stati presenti alcuni produttori affini, un frantoiano per quanto riguarda l’olio, trasformatori, raccoglitori, e responsabili del gruppo GP.

Sono mancati i coproduttori perchè al mercato e nella comunità ancora non siamo riusciti a creare quel legame e quella sensibilità alla partecipazione della GP ma avvieremo presto percorsi di sensibilizzazione con la cittadinanza.

Come gruppo GP ci siamo dati appuntamento dopo le feste per un incontro al fine di sviluppare tutte le idee e i cambiamenti che abbiamo valutato in queste due visite.

Per maggiori informazioni riguardo alla Garanzia Partecipata vai QUI.

Per leggere i racconti delle visite vai QUI.