Comunicato di Genuino Clandestino: Chiudere fabbriche e magazzini, Riaprire i mercati contadini

In queste settimane di emergenza tra le varie (e contraddittorie) misure
adottate per contenere la diffusione di Covid 19 abbiamo visto chiudere
senza troppi preamboli e nel nome della sicurezza sanitaria gran parte dei
mercati contadini di tutto il paese.

Sebbene siamo consapevoli che limitare al minimo spostamenti e
assembramenti sia in questo momento necessario non solo per il governo ma
soprattutto per la salute di tutte e tutti, troviamo incomprensibile la
decisione di bloccare l’unica possibilità per la popolazione di accesso ad
un cibo locale, sano e genuino.

La definizione di sicurezza alimentare riconosciuta a livello
internazionale è quella elaborata durante il World Food Summit del 1996
secondo la quale : “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso
fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti
che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una
vita attiva e sana”.

Fermo restando che escluso lo stato di emergenza attuale il concetto di
sicurezza alimentare venga continuamente violato attraverso la vendita e la
somministrazione di alimenti sempre più poveri di nutrimenti e contenenti
“residui” di sostanze chimiche nocive, si può oggi evidenziare con
chiarezza come :

· I supermercati siano luoghi ad alto rischio di sovraffollamento e
possibile contagio.

· Chi lavora all’interno di essi non sia in nessun modo tutelato se
non con scarse misure di prevenzione in cambio di stipendi da fame.

· La Grande distribuzione Organizzata si basa sulla
delocalizzazione della produzione e fa uso di forza lavoro su ruote, nave
ed areo per commerciare e spostare il “Cibo Merce” esponendoci ad alti
rischi in materia di sicurezza alimentare

A fronte di queste considerazioni, che sosteniamo con forza anche al di là
della presente situazione emergenziale, pensiamo che tutte le esperienze e
pratiche concrete quali mercati contadini, locali ed autonomi, gruppi
d’acquisto solidale, vendita diretta da parte di piccoli/e produttori e
produttrici siano l’unica risposta sensata all’approvvigionamento del cibo.

L’autonomia e l’autodeterminazione alimentare di un territorio sono
elementi fondanti del suo bagaglio di anticorpi per rispondere alle crisi
ed alle emergenze, per avere comunità resilienti in grado di far fronte a
situazioni di difficoltà. Dipendere interamente dalla grande distribuzione
per l’approvvigionamento di cibo rende i luoghi in cui viviamo fragili e
vulnerabili, e ci espone a tutti i rischi e gli imprevisti a cui è esposto
il mercato stesso in situazioni emergenziali.

Chiediamo quindi che in tutto il paese , rispettando le normative sanitarie
predisposte dal Ministero della Salute, siano IMMEDIATAMENTE riattivati i
permessi per i mercati e per la vendita diretta dei prodotti contadini.
Inoltre chiediamo che vengano rispettati i diritti delle lavoratrici e
lavoratori del settore alimentare che per pochi spiccioli sono obbligati a
dover lavorare senza nessun tipo di garanzia e sicurezza.

Crediamo anche che la condizione attuale (per quanto riguarda la produzione
agroalimentare) sia causa ed effetto di un processo ormai consolidato che
ha sottratto ai territori, in particolare quelli urbani, ogni capacità di
rispondere in maniera autonoma ai propri bisogni primari. Creando così uno
stato di dipendenza totale all’interno del quale anche il cibo , risorsa
essenziale alla vita, diventa merce di consumo e non diritto inalienabile.

 

Genuino Clandestino

Lancio della Campagna: STOP PESTICIDI

Se ci guardiamo attorno oggi e ci soffermiamo ad ascoltare ed osservare il mondo che ci circonda, non è difficile rendersi conto del grave stato di disarmonia e fragilità in cui versano gli ecosistemi naturali, dalla piccola alla grande scala. Ci ritroviamo a vivere in ambienti sempre più antropizzati, inquinati, depredati e destabilizzati, con effetti sempre più pervasivi sulle nostre vite e su quei funzionamento dei meccanismi naturali che fino ad ora hanno garantito la sopravvivenza e la riproduzione di tutte le specie sul nostro pianeta, compresa la nostra.

Questo scenario non è causato dalle attività umane in genere ma da un sistema politico, economico e sociale ben preciso, che nell’ultimo secolo ha portato avanti un modello basato sui profitti, sullo sfruttamento indiscriminato della natura e di ogni forma di vita.

Analizzare la stato di salute del pianeta oggi, confrontarsi con il cambiamento climatico e la crisi ecologica, significa necessariamente confrontarsi con il sistema economico dominante, capitalista e neoliberista, che si è tradotto in una profonda mercificazione di tutto l’esistente. Le risorse naturali, le comunità umane, la terra, sono state messe interamente al servizio del denaro, diventando beni di scambio. Questo approccio ci ha portati/e dove siamo ora: sull’orlo della catastrofe ecologica e climatica, che ha portato la comunità scientifica internazionale a parlare di sesta estinzione di massa in riferimento ai ritmi e alla portata dell’estinzione delle specie viventi sul pianeta (sia nel mondo vegetale che animale). Leggi tutto “Lancio della Campagna: STOP PESTICIDI”

INCONTRO 8 nov. ore 20.30 al Circolo Andrea del Sarto “Rapporti tra città e campagna: Consapevolezza, Consumo critico e Costruzione di nuove reti di Resistenza dal basso”

Questo incontro è stato proposto a seguito di questa lettera di 2 apicoltori che tutti gli anni informano e rendono partecipi i propri “clienti” sull’andamento della stagione e le modalità di produzione dell’alimento che acquistano (consumo critico e consapevole):

Buongiorno a tutti e a tutte,

come ormai di consueto vi scriviamo per informarvi e raccontarvi della stagione che abbiamo appena  passato e che pian piano stiamo concludendo. Prima di immergerci nella breve cronostoria della stagione volevamo condividere con voi una riflessione.

Se due anni fa si sosteneva che, per gli apicoltori, fosse la stagione più disastrosa degli ultimi trentacinque anni, possiamo affermare che quella che abbiamo appena passato è sicuramente la più preoccupante che si sia mai vista.

Preoccupante perché non solo ci sono state scarsissime produzioni, difficoltà nel riprodurre le famiglie e la ricomparsa di malattie ormai rare quali la peste europea ma anche per  l’affermazione di una nuova tendenza , quella di un rapido e inesorabile declino del nostro ecosistema.

Il lavoro dell’apicoltore ha una peculiarità che lo contraddistingue da ogni altra forma di allevamento o coltivazione del settore agricolo. La necessaria collaborazione e sinergia con l’ambiente che lo circonda.    

Ci spieghiamo meglio. Leggi tutto “INCONTRO 8 nov. ore 20.30 al Circolo Andrea del Sarto “Rapporti tra città e campagna: Consapevolezza, Consumo critico e Costruzione di nuove reti di Resistenza dal basso””

8 DICEMBRE – COMUNICATO

La “Giornata contro le Grandi Opere Inutili e Imposte” (GOII), 
proclamata dal Forum internazionale dei movimenti e comitati che lottano per la salvaguardia dei territori contro la realizzazione delle 
infrastrutture nocive, ci ricorda di volgere lo sguardo verso quell’8 
dicembre del 2005 in cui gli abitanti della Val Susa si riappropriarono 
del territorio oppresso da una delle tante opere mortifere: la linea 
alta velocità Torino Lione.
 
Attraverso l’opposizione a questa devastazione programmata si sono poco a poco nutrite le radici di altri modelli di convivenza civile, 
organizzazione dal basso, autonomia. Crescendo negli anni la 
consapevolezza che non siamo ancora libere/i dallo sfruttamento, dallo schiavismo e dalle logiche neocoloniali totalitarie, molte altre 
comunità in lotta hanno sollevato lo sguardo, unendo gli intenti: è il 
caso del Comitato contro le Nocività, del Presidio No Inc-No Aero, del 
No Tap.
 
Proprio a Firenze il progetto di ingrandimento dell’aeroporto di Peretola rappresenta l’ennesima grande opera a vantaggio di pochi e dalle tante conseguenze negative per i cittadini della piana, visto che inevitabilmente aumenteranno i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico in un luogo già fortemente inquinato ed antropizzato come la piana FI-PO-PT, oltre al fatto che verranno traslocate, come fossero semplici oggetti, aree umide ed oasi presenti nell’area caratterizzate da un delicato ecosistema.
 
In questo contesto di resistenza collettiva la Comunità di Resistenza 
Contadina “Jerome Laronze”, Mondeggi Bene Comune e il Collettivo d’Agraria dell’Università di Firenze, consci del loro importante ruolo 
nella custodia dei territori abbandonati e nel monitoraggio 
socio-ambientale, vogliono essere parte organica di quel tessuto 
connettivo di comitati, movimenti, associazioni e comunità che 
propongono un’alternativa al modello estrattivista, dalla matrice 
schiavista, sfruttatrice, mafiosa, criminale.
 
A partire da queste esperienze e ispirati da realtà come Mondeggi Bene Comune – che da 4 anni è impegnata nel togliere al capitalismo la terra sotto i piedi, facendo da baricentro di lotta, ricostruendo modelli di convivenza tra esseri viventi ed educando alla Salute e al cibo sano – proponiamo di accordare il passo, verso la transizione agroecologica e la costruzione di un percorso comune rivolto alla definizione di un nuovo patto degli esseri umani, TRA loro e CON la Terra.
 
Vogliamo quindi manifestare in occasione di questa giornata così 
significativa la nostra presenza, costante e determinata, a fianco di 
coloro che dicono SI al processo del cambiamento e alle pratiche 
alternative. Per questo l’8 dicembre ribadiremo il nostro impegno alla 
costruzione di un futuro sano e degno, in coordinamento con i territori che, stanchi di subire devastazioni, svendita e saccheggio hanno deciso di lottare, resistere, sognare.
 
Da Torino alla Piana
 
A sarà dúra!!
 
Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze
Mondeggi Bene Comune
Coll. Agraria, Firenze